Tra Esoterismo e Scienza

E’ talmente assurdo che pensarci diventa via via più scomodo col passare del tempo.
Tutti sappiamo in che data siamo nati, alcuni magari anche sotto quale segno zodiacale (col quale i più curiosi cercano una qualche missione da portare a termine).
Non sappiamo quando ce ne andiamo, né dove andiamo, né soprattutto perchè veniamo a questo mondo, sulla Terra.
Da sempre l’uomo cerca di dare risposta alla domanda “Da dove veniamo?”, che potrebbe essere la stessa di “Dove andiamo?” e i filosofi greci sono i primi ad aver formulato ipotesi o pensieri di cui abbiamo traccia.
Anche prima di Pitagora certe domande se le ponevano e in qualche modo mettevano a riposo quella voce interna che a tratti li assillava.
Avevano senza dubbio cose notevolmente più impellenti da risolvere rispetto all’uomo moderno, ed il tempo da dedicare a quella fastidiosa vocina era relegato a fine giornata, quando se era andato tutto bene, potevano concedersi il lusso di chiedersi cosa ci fosse Oltre.
Ai giorni d’oggi siamo facilitati in questo, potremmo pensarci di più, ma comunque non lo facciamo.
Il bisogno di cacciare per nutrirci o di difenderci da invasioni è stato sopperito dalla necessità di fare soldi, e accumulare proprietà ed oggetti da ostentare.
Ma comunque la vocina lì sta.
E ogni tanto torna.
E’ fastidiosa ma è anche magica.
Solo a pensare che chiunque legga queste righe senta quello che stai sentendo tu in questo momento è rincuorante.
Quasi desidero dargli udienza, a quella vocina.
Quasi ne ho il coraggio.
Dunque veniamo al perchè di questo articolo.
Sono un cantautore, nato sotto il segno dei Gemelli, appassionato di tutto ciò che è occulto, e per indole mosso dalla curiosità.
Negli anni, molti sono i libri che ho ammucchiato nella mia libreria dei più disparati argomenti, eppure con il tempo mi sono accorto che sono tutti collegati tra loro.
Mi piacerebbe dare una dimensione reale ai miei pensieri ma non ne sono ancora capace.
Questo diventa dunque per me un esercizio di stile, attraverso il quale cerco di comprendermi e di spiegarmi e col quale vi chiedo di partecipare attivamente con spunti e riflessioni che si genereranno di volta in volta.
Per aprire questo enorme, e probabilmente infinito capitolo, ho scelto il brano e il libro con il quale ho iniziato questo percorso di trasformazione interiore.
La composizione di CENTO TE è liberamente ispirata al libro “Molte vite un’anima sola” di Brian Weiss, noto psichiatra statunitense.
Il brano funge da mantra, sia per stile compositivo sia per le parole che utilizzo all’interno, e invita a immergersi nell’oblio del nulla da cui proveniamo, e una volta lì restare fermi, in osservazione.
Brian Weiss è stato il primo psichiatra a credere alla sopravvivenza di elementi della personalità umana dopo la morte e a curare disagi attraverso l’utilizzo dell’ipnosi regressiva, con la quale andava a cercare la radice del problema nelle vite precedenti.
Lascio spazio ai commenti con una nuova domanda:
Dunque, se quanto sopra fosse vero, perchè non ci è permesso di ricordare CENTO TE?

Brian Weiss – Molte vite un’anima sola

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CENTO TE Official Video

https://www.youtube.com/watch?v=TMsTdVwCYnE

Lyrics:

Bianchi contro neri
Bene contro male
l’equilibrio instabile del re contro il pedone
Sono un manoscritto
Sono regole
Gli altri le hanno opposte ma se capirai il perchè
Sarai scintilla
Una meraviglia
Oh lo sarai
La guerra è vinta
La guerra è vinta
Se lo vorrai
Cercati nel processo
Di uccidere te stesso
Ora che sei pronto a chiederti cos’è
Finalmente superare il limite
Per riuscire a ricordare cento te
Puoi desiderare di essere soltanto
Un uomo.









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